giovedì 10 marzo 2011

COPTI E MANGIATI


Torno a parlare del concorso che ho perso. 

Riassunto delle puntate precedenti. Dopo essersi reso conto dell’atrocità di dovere presentarsi a un concorso che sa di avere già perso, Francesco Tiradritti si mette a preparare i documenti necessari. Lo abbiamo lasciato che stava andando alla posta per spedirli… 

Carico il pacco con i miei titoli sulla 500 e mi dirigo verso la posta di Chianciano. E’ una bella giornata di fine dicembre e il sole dissipa i cattivi pensieri. Alla posta c’è fila. Sono arrivato tropo tardi e mi trovo a dovere aspettare la solita segretaria di qualche commercialista o avvocato che spedisce più di venti raccomandate. Mi faccio dare il modulo per la raccomandata A/R e lo compilo nell’attesa del mio turno. Tocca a me. Deposito il pacco e chiedo che di spedirlo per raccomandata. L’impiegata mi fa notare che supera le dimensioni consentite. E allora? Mi consiglia di fare un pacco celere con ricevuta di ritorno. Le chiedo se ha la stessa validità legale di una raccomandata. Mi dice che non ne è sicura, ma che non ho altra scelta. Dovrei togliere il libro sul Museo Egizio del Cairo. Ma perché? Opto per il Pacco celere 3 con ricevuta di ritorno. Esco dalla posta con la convinzione di avere commesso con un errore. 

Inizia il 2011. Il 2 nasce Leonida. La felicità è al massimo. Il concorso è dimenticato. Le mie angosce affogano nel mare di gioia che mi procura stringere al petto quel minuscolo essere che è mio figlio. Non avrei mai pensato che fosse così meraviglioso cambiare pannolini o fare un bagnetto. 
In quei primi brevi mesi di felicità assoluta mi riporta alla realtà del concorso la notizia che è stato selezionato il commissario interno. Si tratta di Loretta del Francia. Si dice che abbia avuto la meglio su Tito Orlandi. Entrambi si occupano di coptologia. La Del Francia è più storica dell’arte, Orlandi più filologo. 

Qui mi fermo per una considerazione. Perché in Italia, l’Egittologia deve essere legata alla Civiltà copta? Non mi pare di ricordare che vi siano esempi simili nel mondo. Invece da noi la dicitura dell’insegnamento è proprio “Egittologia e civiltà copta (L-OR/02)”. L’accorpamento di egittologia e civiltà copta, trasposto qui in Italia, significherebbe creare un insegnamento di “Romanistica e civiltà italiana”. E’ un esempio per assurdo, ma mica poi tanto. 
Proprio Orlandi, che è stato mio professore, si vantava di avere imparato il copto senza avere mai studiato né il geroglifico né tanto meno la lingua egizia. A lezione chiedeva a noi studenti con un po’ più di esperienza se eravamo in grado di ricostruire l’etimologia di parole o la derivazione delle forme verbali copte che stavamo studiando. Il più delle volte non eravamo in grado di farlo. Ci mancava l’esperienza. Il suo Elementi di grammatica copto-saidica (Roma 1983) dimostra chiaramente questa sua visione. Se vi si cerca la parola “egiziano” e i suoi derivati, si trovano soltanto dodici occorrenze. E si concentrano quasi tutte nella brevissima introduzione. Della reale importanza del copto per lo studio delle fasi precedenti della lingua egizia me ne sono reso conto soltanto alcuni anni più tardi, frequentando le lezioni di Pascal Vernus all’Ecole Pratique des Hautes Etudes a Parigi. Ma era un po’ troppo tardi e devo confessare di essere abbastanza scarso in coptologia. Nonostante i due Trenta e lode che ho preso proprio con Orlandi. 

Stoffa copta con Giasone, Medea e il Vello d'oro (Paris, Musèe National du Moyen Age - Thermes de Cluny) 
Non è però Orlandi a essere stato designato come membro interno. E’ Loretta Del Francia. La conosco da moltissimo tempo. Nonostante questo so che la sua nomina aumenta la mia certezza di perdere il concorso. Perché?

2 commenti:

Papyrologist ha detto...

Un consiglio? Se hai fatto ricorso, non ti conviene raccontare tutto per filo e per segno, inclusi commenti o supposizioni. Cerca di limitarti ai fatti, purché siano fatti noti alle persone contro cui ricorri. Non rivelare particolari che potrebbero servire alla controparte per sapere da cosa deve difendersi. Offriresti troppo materiale alla controparte per preparare una memoria difensiva o per conoscere in anticipo le tue mosse. Gli avvocati in genere sconsigliano di anticipare certi particolari. Parola di papyrologist, che ha vinto una causa con l'ente per cui lavora. Magari, prima di scrivere, consigliati con il tuo legale.

Francesco Tiradritti ha detto...

Caro Papyrologist,

grazie per il consiglio. Ne farò tesoro. Il mio scopo non è però tanto quello di vincere il ricorso, quanto piuttosto di denunciare l'atteggiamento, purtroppo troppo diffuso, di decidere i concorsi a tavolino. E' un po' una lotta con i mulini a vento, ma vale la pena di tentare. Seguirò però il tuo consiglio e mi consulterò con il avvocato.
Grazie di cuore.

Francesco