venerdì 4 marzo 2011

ZAHI LASCIA

Mi piacerebbe tornare a parlare del concorso, ma c’è sempre qualcosa che sopravviene e mi obbliga a rimandare. Isabella Faroppa, amica da tanto e da tanto conterranea (nel senso che condividiamo lunghi soggiorni a Luxor), ha confermato che Zahi Hawass ha dato ufficialmente le sue dimissioni, facendole seguire a quelle del primo ministro egiziano Ahmed Shafiq. Straordinario il potere di Midan El-Tahrir! Com’è che l’Italia, la nazione dalle mille piazze, non riesca a trovarne una dotata della stessa forza? 
Sono passati esattamente nove anni (era il marzo 2002) da quando Zahi ha preso il posto di Gaballa Aly Gaballa alla guida del Consiglio Superiore delle Antichità (SCA) egiziano. In questo lasso di tempo molti sono i cambiamenti da lui apportati all’organizzazione preposta alla tutela e valorizzazione dei monumenti egiziani. Zahi ha ripreso il processo di svecchiamento di tutti i quadri dello SCA già iniziato con Abd El-Khalim Nur Ed-Din alla metà degli anni Novanta del secolo scorso. Ha introdotto lo stipendio per gli ispettori, dando un duro colpo alla deprecabile consuetudine di distribuire mance agli stessi. Ha reso lo SCA un’organizzazione più efficiente e al passo con i tempi. 
Quello che personalmente rimprovero a Zahi è l’eccessiva esposizione mediatica a cui ha sempre sottoposto i monumenti egiziani, già da quando era direttore generale dell’area archeologica di Giza. Ha mercificato un po’ troppo la nostra professione. 
Altro non mi sento di dire. Non mi va proprio di unirmi al coro di coloro che, guarda caso soltanto nelle ultime settimane, lo accusano di corruzione e di altre nefandezze di vario genere. Ho letto sul web che lo si vorrebbe implicato anche nel commercio illegale di antichità. Se quest’ultima accusa risultasse vera ne sarei profondamente stupito oltreché addolorato. 
Anche sulle dimissioni di Zahi sono state fatte molte illazioni. E’ invece assai probabile che si sia sentito messo alle corde e le abbia date perché non poteva fare altrimenti. La situazione delle antichità in Egitto è da far accapponare la pelle. Isabella mi diceva che manca davvero la sicurezza. Ho fiducia negli egiziani e so che saranno venire a capo di questo terribile momento. Se però avessero bisogno di qualcuno, io sono qui. Non hanno che da chiedere. Non ho da proporre loro soluzioni. Mi metto soltanto a disposizione. Anche se si trattasse di andare a dormire in qualche casupola di guardiano a vegliare sui monumenti. 
Una frase che ha scritto Zahi ieri sul suo sito mi ha fatto riflettere: “… dopo le dimissioni di Mubarak i saccheggi sono aumentati in tutto il paese e le nostre antichità sono in grave pericolo a causa di criminali che tentano di approfittare dell’attuale situazione.” Non so se ne è accorto, ma Zahi ha usato un topos della letteratura egiziana rovesciato. Molti testi, soprattutto quelli di propaganda reale, cominciano descrivendo una situazione caos. Sale al trono il sovrano che ristabilisce l’ordine. Zahi scrive invece proprio l’inverso e postula l’equazione Mubarak = ordine; senza Mubarak = caos. 
Detto questo, Zahi se ne va. Quanti uomini politici (perché Zahi lo è) rimarrebbero coerenti con le proprie idee (e Zahi ha sempre dichiarato di essere pro-Mubarak), soprattutto sapendo che queste non hanno futuro?
Troppo facile, con questa osservazione, attraversare il Mediterraneo e fare confronti con quello che succede in Italia. Zahi se ne va perché forse ha paura che gli aprano gli armadi dove ha nascosto gli scheletri. D’accordo, però se ne va. Qui tutti restano al proprio posto sapendo benissimo che quando gli armadi saranno aperti si farà finta di non vedere gli scheletri e i cadaveri in putrefazione che vi sono stipati. 

E dopo Zahi? Con Isabella ci siamo trovati d’accordo che Sabri Abd El-Aziz, l’attuale direttore generale delle Antichità faraoniche, potrebbe essere il suo successore. C’è il problema che però a maggio prossimo va in pensione. E questo potrebbe anche essere visto da alcuni come un vantaggio… Se però fosse eletto ministro, potrebbe rimanere al di là del termine impostogli dall’età. Tra pochi giorni avremo la risposta.

5 commenti:

cinzia ha detto...

Grazie, Francesco, per questa analisi pacata e disincantata della situazione in Egitto. Anch'io credo che Hawass, con le sue dimissioni, abbia dimostrato grande coerenza. E forse anche prima, nei suoi report contraddittori sullo stato delle antichità in Egitto, cercava a fatica di salvare il salvabile senza creare troppi allarmismi.
Ora però bisogna davvero salvare quel che si può, se è vero (e pare altamente probabile) che la situazione sta degenerando. Pare che siano tutti desiderosi di aiutare, dai Blue Shield ai nostri Carabinieri, ma che tutti siano in attesa di una richiesta ufficiale d'aiuto. Senza richiesta, nessuno da fuori può intervenire. Pare che Zahi si rifiutasse di chiedere aiuto. Vedremo ora cosa accadrà.
Attendiamo tutti con ansia di leggere il seguito delle tue molte storie a puntate. Sei quasi peggio della Rai. Però tu ci piaci, la Rai molto meno.
Cinzia

Un archeologo ha detto...

Veramente in un momento di cambiamenti magari fa bene andarsene, non come certi politici europei. Ma ora non mi sembra iusto essere a dire quello che ha fatto male o bene, immagino come tutti. Si tanto male ha fatto, perche non si a detto prima... magari per paura alle consecuenze.... quello e ipocresia.

Per quanto sia sono anni di lavoro e di scavo in Egitto in santa pace, con alti resultati. Si é riuscito a fare un grande patrimonio e pure uno studio... Vedremmo cosa accade ora, ci sono sempre quelli disposte a fare del male e poi quelli a offrirse come salvatori della situazione, ma speriamo che non siano gli embloglioni che di solito girano in torno a no. Zahi pure ha avuto un buon occhio con tanti personaggi... e lo dico per propia sperienza

Daniele Salvoldi ha detto...

Coerenza Francesco? Si è dimesso per non essere cacciato a pedate! Il primo ministro è stato cacciato con infamia dopo una intervista su On TV dove è stato massacrato da tutti quelli che erano intervenuti! La gente era in piazza da settimane per mandare a casa questo Governo. Va da sé che se cade un Governo, tutti i ministri se ne vanno, il suo è solo un bluff di cattivo gusto, come tante delle cose che ha fatto. E poi dopo aver detto frasi inequivocabilmente pro-Mubarak ha dichiarato che anche lui era sceso a Midan Tahrir (sic) e che la gente era molto contenta di vederlo (ri-sic).

Francesco Tiradritti ha detto...

Zahi ha minacciato di chiudermi lo scavo e non è una persona alla quale lascerei la direzione degli scavi nella Tomba di Harwa. Su di lui tornerò a parlare più diffusamente. Quello che mi interessava sottolineare è che le sue dimissioni sono in linea con quanto da lui affermato sul suo sito nei giorni della sollevazione popolare e il 3 marzo. E questa è coerenza. Che la coerenza nasconda altre motivazioni, questo lo ritengo altamente possibile. Quello che mi interessava sottolineare qui era però che lui ha avuto il buon gusto e la furbizia di andarsene in tempo. In Italia no. Caro Daniele, segui il blog e aspetta. Non è finita...

Daniele Salvoldi ha detto...

A Zahi non affiderei nemmeno la pulizia delle scale del palazzo dove vivo... Ha affermato di essere sceso in piazza a protestare con la gente (contro il suo stesso Governo e Mubarak?!): questo l'ho trovato incoerente. Ti seguo cmq con attenzione!