venerdì 11 febbraio 2011

ODIO I BLOG

Prima di iniziare devo confessare una cosa: odio i blog.
Talvolta ci capito per caso e mi metto a leggerne un pezzo. Se va tutto bene ci trovo qualche scempiata. Se va male, leggo cose talmente assurde che mi chiedo se ci fosse stato veramente bisogno di scriverle, certe cose.
Oggi mi trovo anch’io ad aprire un blog. Posso soltanto augurarmi di non scriverci qualcosa che a me sembra geniale, o comunque degna di essere scritta e letta, e invece appaia ai più un’emerita scempiata.
Perché apro un blog? Perché ho una missione. Devo raccontare a tutti quello che tutti sanno. E allora perché lo racconto? Perché anche se tutti lo sanno, si comportano come se non lo sapessero. Non è una missione questa?
E poi non potevo certo continuare a utilizzare il sito di Harwa per cose che non riguardano gli scavi se non in modo marginale. Anche se, tutto sommato, quello che c’è dietro al concorso che ho perso, ha molto a che fare con il progetto di scavo che porto avanti ormai da quindici anni. Mi sembrava però di sporcare il sito di Harwa continuando a parlare proprio lì di concorsi decisi a tavolino, di mafia universitaria e della triste situazione in cui versa oggi l’egittologia (normalmente la scrivo con la maiuscola, qui non è il caso) italiana.
Che schifo! Quante volte me lo sono detto e ripetuto. Ora lo voglio dire a tutti. Ho taciuto per anni aspettando proprio questo momento. Ho aspettato che il torto che ho subito fosse oggettivamente manifesto. Se non avessi aspettato fino a oggi mi avrebbero sempre potuto dire che scrivevo e denunciavo soltanto per rancore. E’ vero, talvolta sono rancoroso. Ma non è qui il caso.
Ho intenzione di raccontare la mia esperienza personale per farne un caso. Si tratta di qualcosa si assolutamente normale, né più né meno simile a quella di altre decine di persone. Quanti hanno perso un concorso che, secondo le leggi italiane, avrebbero dovuto vincere? E’ proprio per questo che mi sento in dovere di raccontare. Per tentare almeno di cambiare le cose.
Alcuni di quelli che mi hanno seguito sul sito di Harwa, mi hanno chiesto perché ho deciso di intitolare il mio racconto “Sodoma. Cronaca di un concorso annunciato”. Si tratta di due diverse citazioni. La prima rimanda a Saviano e al suo “Gomorra”. Saviano riprende il titolo dagli scritti di denuncia di Don Giuseppe Diana e parla di camorra. Io parlo di mafia universitaria. La prima miete vittime tra i cittadini, la seconda uccide il paese. Non ditemi che non vi siete accorti che l’Italia è un paese in agonia. La seconda parte del titolo è un omaggio a uno dei miei autori preferiti: Gabriel García Márquez. Il mio racconto potrebbe benissimo cominciare parafrasando l’incipit di Cronaca di una morte annunciata: “Il giorno in cui avrebbe perso il concorso, Francesco Tiradritti, si alzò alle 6.30…” (quel giorno sono stato leggermente meno mattiniero di Santiago Nasar) e andando avanti a parafrasare… “Tutti sapevano quali erano le intenzioni dei commissari del concorso, ma nessuno cercò di fermarli. Forse perché non credevano che sarebbero andati fino in fondo … o forse più semplicemente per menefreghismo e omertà.”

A quanti mi hanno seguito sul sito di Harwa avevo promesso di cominciare con una scena d’amore. Oggi mi sono dilungato un po’ e non ho tempo. Non ho però intenzione di non mantenere una promessa fatta. Tra poco è San Valentino. E’ un bel giorno per parlare d’amore. Rimando per l’ultima volta l’inizio di questo racconto a lunedì prossimo, festa degli innamorati.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Francesco, la Mafia (intesa come piccole organizzazioni criminali per fregare il prossimo) è ovunque. Questo Paese è uno schifo perchè le persone che "contano" qualcosa sono una schifezza! Università? Dio ce ne liberi. E poi credono anche di essere uomini di CULTURA. Ma per favore che non sanno nemmeno cosa sia l'ETICA. E' uno schifo caro mio, ovunque e a tutti i livelli e non si puo' far nulla nemmeno volendo buttare soldi e tempo..perchè mio caro la legge protegge i mascalzoni...ovviamente..un antico detto popolare suggerisce: IL PESCE PUZZA DALLA TESTA.
Buona Vita..caro mio