martedì 15 febbraio 2011

FURTI E PROTESTE

Mi trovo ancora una volta a rimandare l’inizio del mio racconto. E’ a causa dell’annuncio diramato nei giorni scorsi relativo al furto di preziosissimi oggetti dal Museo Egizio del Cairo. Durante l’assalto avvenuto alla fine del gennaio scorso sono state trafugate due sculture in legno dorato di Tutankhamon, la statua di Akhenaton con un vassoio ricolmo di offerte, un’effigie della sua sposa Nefertiti e la testa di una principessa amarniana. Sono anche spariti undici ushabty e uno scarabeo del cuore che facevano parte del corredo funerario di Yuya e Tuya.

Una delle due statue di Tutankhamon trafugate dal Museo del Cairo (Fotografia: F. Tiradritti)

Queste prime notizie mi avevano abbastanza sconfortato. Sono opere uniche, capolavori di valore inestimabile, ma soprattutto sono reperti che conosco benissimo. Alcuni di questi li ho inclusi nel mio libro sul Museo del Cairo. La statuetta di Akhenaton l’ho tenuta tra le mie mani durante le riprese fotografiche effettuate con Araldo De Luca. Una replica della stessa mi era stata offerta da Abd el-Khalim Nur ed-Din, allora direttore generale del Consiglio Superiore delle Antichità (SCA) per la mia partecipazione alla preparazione del piano di fattibilità per la costruzione del Grand Egyptian Museum a Giza.
Mentre stavo scrivendo queste righe, ieri pomeriggio, è giunta una buona notizia. Sembrerebbe che due ushabty (o uno soltanto?) e lo scarabeo del cuore siano stati recuperati. Questo lascia bene sperare anche per il resto della preziosissima refurtiva.
Stamattina, altro colpo di scena. Proprio ieri, davanti alla sede dello SCA si sono riuniti circa centocinquanta giovani ispettori che chiedevano a gran voce le dimissioni di Zahi Hawass. Gli rimproverano di avere assunto posizioni pro-Mubarak nei giorni della protesta (vedere il suo comunicato del 6 febbraio scorso) e aggiungono anche che sono mal pagati e senza lavoro. Si chiedono soprattutto dove vadano a finire tutti i milioni di dollari che arrivano con il turismo e vengono utilizzati soltanto in minima parte per la salvaguardia dei monumenti egiziani. Un’altra giornata di protesta è prevista per domani 16 febbraio sempre davanti alla sede dello SCA. Cosa accadrà?

4 commenti:

Sandro ha detto...

accadrà che prima o poi il buon vecchio Zahi sarà costretto ad andarsene e al suo posto verrà l'equivalente del vincitore del concorso italiano che ha preso il suo posto... sarà così? Ad ogni modo l'ottimismo di Zahi, sulla sicurezza e sulla inviolabilità del museo raccontate sul suo sito prima della caduta di Mubarak era poco credibile. Sandro

Francesco Tiradritti ha detto...

Auguro all'Egitto che, quando Zahi se ne andrà, sia rimpiazzato da qualcuno migliore di chi ha vinto il concorso cui ho partecipato...

Sandro ha detto...

Ho appena finito di leggere gli ultimi resoconti sul diario della missione di Harwa. Ha fatto bene a togliersi pubblicamente i sassolini che mi sembrano enormi come i colossi di Mnemmone! Anyway anche l'ACME ha forse cambiato rotta... D'accordo non sono egittolgi ma amano quella terra come voi, e il rinnovamento è sempre utile. La rivoluzione non è un pranzo di gala diceva Mao e quindi anche se con il cuore infranto dobbiamo accettare anche i saccheggi! Meno male che preziosi reperti erano ancora all'estero per la mostra Tut and the golden age!

Unknown ha detto...

Buonasera Prof. Tiradritti, è un piacere leggerla, in qualunque occasione.
In merito al ritrovamento di alcuni dei reperti sottratti al Museo, il sito Ahramonline - http://english.ahram.org.eg/News/5593.aspx - riferisce che tre di essi sono stati ritrovati sul lato orientale del Museo, accanto al negozio di souvenir. Oltre allo scarabeo del cuore di Tuya e a uno degli ushabti di Yuya, si fa riferimento a frammento del sarcofago antropoide ligneo, in mostra nella sala del Nuovo Regno, di cui nessuno ha mai fatto parola prima di adesso.... mi chiedo quanto ancora non è stato reso noto e quanto, probabilmente, non lo sarà mai. Insomma.... quanto è lunga la lista degli oggetti rubati, se esiste una lista? Non dovrebbe esserne obbligatoria la pubblicazione ufficiale, per poter informare e allertare chi ha l'obbligo di controlli, ad esempio negli aeroporti?