lunedì 18 luglio 2011

IL RIVOLUZIONARIO RIVOLUZIONATO

Il Dottor Abdel Fattah El-banna si è guadagnato un posto nel Guinness dei primati 2011 come il ministro meno longevo della storia. Doveva giurare tra dieci minuti  (18 ora del Cairo), ma  non arriverà mai a farlo. Il primo Ministro Essam Ashraf ha cancellato la sua nomina in seguito a immediate proteste da parte di archeologi e dipendenti del Ministero di Stato della Antichità.  
Si parla già di Mohammed Abd El-Maksoud, l'attuale Direttore Generale del Consiglio Superiore delle Antichità, come possibile  ministro al posto suo. 
Chi, in prima mattinata, aveva asserito che El-banna non avrebbe resistito a lungo ha dimostrato doti altamente profetiche...

UN MURATORE PER RICOSTRUIRE IL MINISTERO DELLE ANTICHITA’

Il sit-in in corso in Midan el-Tahrir dall’8 luglio scorso ha costretto Essam Sharaf, primo ministro egiziano pro-tempore, a operare un rimpasto di governo. Quattordici ministri sono stati destituiti. Tra questi anche Zahi Hawass. La notizia si è diffusa ieri ed è ancora presto per conoscere le motivazioni di tale decisione. E’ però assai probabile che Essam Sharaf abbia deciso di accogliere davvero le istanze della piazza e di rimuovere gli uomini di governo che erano stati troppo vicini al regime di Mubarak. Zahi lo era, anche se nei mesi scorsi, in più di un’occasione (si veda, per esempio, l’intervista a The Guardian del 19 maggio), ha tentato di affermare una sua aderenza alla fede rivoluzionaria. 
Zahi sosteneva che era l’unico a essere in grado di gestire la difficile situazione post-rivoluzionaria e mi sono trovato a essere d’accordo con lui. A mio parere, anche se ci sono stati notevoli miglioramenti dal punto di vista della sicurezza, la situazione delle antichità è ancora complessa e piena di insidie. Sarebbe stato forse meglio che Zahi conducesse il ministero di Stato per le Antichità ancora per un certo periodo, almeno fino alle elezioni di settembre. In Egitto la piazza però è sovrana e ha ragione chi chiede che le riforme siano applicate sul serio. Zahi avrebbe dovuto almeno dare segni di vero ravvedimento e magari cominciare a preparare la propria successione. Non comportarsi come se dovesse rimanere per sempre. Le azioni che ha invece intrapreso all’indomani del suo reintegro non hanno dimostrato una grande differenza rispetto a quelle passate e la sua abiura del mubarakismo è apparsa a tutti, e soprattutto a Midan el-Tahrir, soltanto un goffo espediente per restare al potere. Peccato… Se fosse stato in Italia avrebbe avuto sicuramente maggiore successo e sarebbe ancora al suo posto. 
Sul canale YouTube di Youm el-Sabakh si trova un video in cui si dice che un gruppo di giovani archeologi inferociti attaccano un taxi su cui si trova Zahi. L’ex-ministro riesce a cavarsela soltanto grazie all’intervento della guardie del corpo. 
Ci sarebbe già un nuovo ministro. Le prime notizie affermano che al posto di Zahi è stato nominato il Dottor Abdel Fattah El-banna. E qui anche gli stessi egittologi assumono un’espressione un po’ stupita: “E chi è costui?”. Giustamente. Abdel Fattah El-banna non è certo un nome di spicco dell’egittologia egiziana. E’ professore associato in conservazione di edifici monumentali presso il Dipartimento di Restauro della Facoltà di Archeologia all’Università del Cairo. 

Il Dottor Abdel Fattah El-banna nella fotografia del suo profilo  Google
Un restauratore, perciò, non un archeologo e, per giunta, occupa una figura di secondo piano. Com’è allora che il suo nome è saltato fuori per una posizione così importante come quella di Ministro di Stato delle Antichità? Su internet, cercando bene e in arabo, si scopre che El-banna è autore di uno studio sull’intonaco romano, ma che è anche un vero rivoluzionario. A suo nome c’è un canale YouTube ("l'Egitto è il nostro paese ed è prezioso per noi") e un blog significativamente intitolato a Kha-em-uaset, il figlio di Ramesse II noto per la sua attività di restauro di monumenti. I contenuti, che stranamente richiedono il consenso all'accesso, sono archeologico-politici. Uno dei video è relativo a un suo intervento televisivo sulla protezione della antichità palestinesi. 

Abd El-Faath El-banna in un fermo immagine del suo intervento televisivo
El-banna è poi ricordato in The National per avere guidato Elbaradei l’anno passato nella visita di una moschea. In quell’occasione avrebbe pronunciato una frase dimostratasi profetica di lì a qualche mese: “La storia ci dimostra che il cambiamento non è irraggiungibile o lontano; dipende soltanto dalla fede e dagli sforzi dei giovani”. Al-Ahram Weekly riferisce anche che, non molto tempo fa El-banna ha guidato una protesta contro l’egittologo americano Marc Lehner. Nel 2009 la Ancient Egypt Research Associates (AERA), diretta da Lehner, ha acquistato una villa in prossimità dell’area delle piramidi dove scava ormai da anni. El-banna sosteneva che  la proprietà fosse invece di Zahi Hawass e che l’edificio era iscritto nel registro degli immobili storici. Entrambe le accuse si sono poi dimostrate infondate. 
Se le notizie sulla sua nomina risultano confermate, queste sono le (poche) premesse con le quali “Il muratore” (El-banna) prende in mano il Ministero di Stato delle Antichità. Riuscirà nell’intento di ricostruirlo? Farà come si fa con gli edifici fatiscenti e lo distruggerà fino alle fondamenta prima di innalzarlo di nuovo? Sul web serpeggiano i primi commenti e c’è già chi dice che El-banna non è destinato a durare. Alcuni colleghi (americani in prima linea) tremano.